L’altra via per ottenere un titolo professionale

Chi lavora nel settore infermieristico senza una qualifica professionale di operatore sociosanitario/operatrice sociosanitaria, da 15 anni nel Canton Zurigo può ottenere questo titolo attraverso una procedura di validazione. Ci sono voluti tuttavia tempo e impegno affinché il processo si affermasse.

Illustrazione di Solange Herman
Illustrazione di Solange Herman, Centro scolastico per le industrie artistiche CSIA, Lugano
SUFFP

Di Barbara Petrini

Per ottenere un titolo professionale non si deve necessariamente passare attraverso un apprendistato. Chiunque abbia almeno cinque anni di esperienza professionale, di cui almeno tre nel settore sanitario, può dimostrare di disporre di tali competenze professionali ai sensi dell’articolo 31 dell’Ordinanza sulla formazione professionale e ottenere la qualifica di operatore sociosanitario/operatrice sociosanitaria OSS.

Nel Canton Zurigo, questa possibilità è data dal 2008. «Abbiamo costantemente sviluppato la procedura e questo ha permesso di aumentare il grado di accettazione presso le aziende», spiega Cristina Fiscante, capa perita per la procedura di validazione OSS nel Cantone.

Solo poche procedure

La qualifica di operatore sociosanitario/operatrice sociosanitaria si prestava. Infatti nel settore sanitario c’erano molte persone che vantavano un’esperienza pluriennale, ma senza un titolo riconosciuto. Inoltre, la carenza di personale qualificato era elevata già all’epoca. Dato che esistevano solo poche procedure di validazione di professioni, l’Ufficio per la formazione medio superiore e professionale del Canton Zurigo (MBA) ha dovuto definire processi e sviluppare strumenti adeguati. A tale scopo ha collaborato con l’organizzazione del mondo del lavoro cantonale per il settore sanitario Oda G, basandosi sulle fasi prestabilite dalla Confederazione per una procedura di questo tipo.

Un ostacolo quasi insormontabile

Cristina Fiscante descrive gli inizi in questo modo: «Molte aziende avevano l’impressione che il titolo fosse come regalato, dato che non era più necessario dare un vero e proprio esame». Tuttavia, per numerose candidate e numerosi candidati sarebbe stato un ostacolo insormontabile dover dimostrare le proprie competenze per iscritto. Il fatto che potevano dimostrare alcune competenze durante una visita sul posto di lavoro è stato molto utile. Ciononostante: i dossier cartacei che ogni persona doveva inoltrare erano molto ampi.

L’introduzione del dossier elettronico ha facilitato molto il tutto e ha conferito una maggiore visione d’insieme. Inoltre, da alcuni anni le candidate e i candidati possono spiegare le proprie competenze anche oralmente.

Secondo Cristina Fiscante, è stata in particolare la formazione mirata delle perite e dei periti d’esame a migliorare il grado di accettazione della procedura. Oggi abbiamo molti collaboratori e molte collaboratrici competenti che hanno acquisito l’attestato federale di capacità attraverso la validazione. Dal 2016, in seguito alla procedura di validazione nel Canton Zurigo sono ben 439 le persone che l’hanno ottenuto.

Per il futuro auspica che all’inizio si svolgano chiarificazioni più approfondite che permettano di stabilire chi è veramente idoneo per la validazione. Inoltre trova che «l’accesso dovrebbe essere facilitato anche alle persone con scarse affinità digitali».

www.oda-g-zh.ch (in tedesco)
www.sbfi.admin.ch/sbfi/it/home/formazione/fpc/f-c/convalida-e-validazione.html