È richiesto il nostro piacere di sperimentare

1 novembre 2023 – Come può l’intelligenza artificiale essere utile alla formazione professionale? E più in generale, come cambierà la formazione professionale? Le possibilità sono molte. ChatGPT è stata messa online un anno fa. Sperimentare nuove opportunità e discuterne è un buon modo per prendere confidenza con l’intelligenza artificiale e capirla meglio.

Dr. Barbara Fontanellaz
Dr. Barbara Fontanellaz, Direttrice SUFFP
SUFFP/Ben Zurbriggen

Sì, l’ho fatto. Ho chiesto a ChatGPT cosa scrivere in questo contributo sull’intelligenza artificiale (IA) nella formazione professionale. Nell’arco di dieci secondi mi ha consegnato un elenco di dieci punti. Come molte altre persone che stanno sperimentando i chat bot in questo periodo, sono rimasta stupita dalla loro rapidità. E lo ammetto, anche dal risultato. 

L’elenco inizia con l’apprendimento permanente, che può essere supportato dall’IA, fa riferimento al ruolo dell’IA per la personalizzazione dell’apprendimento e per le analisi sulle lacune delle competenze (skills-gap) e rimanda anche a questioni etiche e di protezione dei dati. 

A interpellarmi in modo particolare è stato il punto sei propostomi da ChatGPT: «Spieghi che lo scopo dell’IA non è quello di sostituire insegnanti e formatori e formatrici, benché di servire come strumento per migliorare il loro lavoro».  

L’IA ha in serbo un potenziale nuovo anche per la formazione professionale. Lavorare con l’IA significa approcciarla testando il terreno e richiede il piacere di sperimentare. Per valutarne i risultati le nostre conoscenze specialistiche sono inoltre indispensabili, come lo sono il pensiero e l’atteggiamento critici di interpretare gli errori o le perplessità come momenti di apprendimento benvenuti. 

È dal novembre del 2022 che abbiamo a disposizione ChatGPT come strumento di lavoro dell’IA. Oggi non ci è dato sapere come influenzerà a lungo termine il nostro quotidiano lavorativo. Ma ciò che nel corso di quest’anno si è reso evidente, è che rimarrà. 

Presto, molte e molti di noi si lasceranno alle spalle la fase dei primi tentativi e sapranno dare alla macchina input con domande e informazioni che le permetteranno di dare risultati sempre più pertinenti. Saper utilizzare l’IA in questo modo come strumento di lavoro sarà una competenza richiesta. 

Tutte queste questioni legate all’IA occupano anche noi della SUFFP. La nostra politica di utilizzo dell’intelligenza artificiale serve da prima base e da indicazione per confrontarsi con essa. 

Anche in questo ambito si può imparare molto dallo scambio di esperienze. Per esempio, dall’esperienza condivisa di recente da un ricercatore della SUFFP rimasto colpito dalla bibliografia specialistica relativa al suo ambito di attività che gli era completamente sconosciuta, consegnatagli da un chat bot; fino a quando non ha scoperto che i riferimenti bibliografici erano tutti inventati. 

 

Dr. Barbara Fontanellaz, 
direttrice SUFFP