Riflessioni sugli impatti della pandemia

L’emergenza Coronavirus ha creato una situazione di incertezza e paura che i e le giovani del mondo occidentale non avevano mai vissuto in tempi recenti. Descritti spesso come egocentrici, fragili e narcisi gli adolescenti non sembrano essere pronti ad affrontare situazioni critiche e destabilizzanti. Ma quali esiti ha realmente prodotto questa crisi sanitaria? Vi è stata una proliferazione di problemi psicologici o i ragazzi e le ragazze hanno sviluppato nuove risorse e capacità che saranno utili anche per il loro futuro? In che modo i e le docenti possono prendere in considerazione questo impatto per orientare e gestire il loro lavoro di accompagnamento? Queste saranno le domande che cercheremo di affrontare con uno dei maggiori specialisti italiani nell’ambito dell’adolescenza Professor Gustavo Pietropolli Charmet.

Gustavo Pietropolli Charmet, specializzato in psichiatria, psicoterapeuta di formazione psicanalitica, ha insegnato Psicologia dinamica all’Università Milano-Bicocca ed è socio fondatore dell’Istituto Minotauro e presidente onorario del CAF Onlus. Tra le sue pubblicazioni più recenti: I nuovi adolescenti. Padri e madri di fronte a una sfida (Raffaello Cortina Editore), Fragile e spavaldo. Ritratto dell’adolescente di oggi (Laterza 2008), La fatica di diventare grandi. La scomparsa dei riti di passaggio (con M. Aime, Einaudi, 2014), L’insostenibile bisogno di ammirazione (Laterza, 2018), Il motore del mondo. Come sono cambiati i sentimenti (Solferino, 2020).

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Il mondo si è fermato.  Il covid-stop ha colpito in modo eccezionale un'economia che non era proprio “al massimo della forma”, ma al di là dei dati e delle analisi economiche, il dato di partenza con il quale confrontarsi è la natura esogena di questa crisi, una crisi che non è dettata da motivi sociali od economici, ma per la prima volta da fattori sanitari. Per la prima volta nella storia ogni singola persona, ogni cittadino si è fatto carico per la propria quota di una responsabilità collettiva dettata dalla necessità di tutelare i più deboli. Non è mai accaduto nella storia un fatto simile. Questo è un punto cruciale perché è il punto del cambiamento, è uno spunto interpretativo che ci deve far riflettere sulla capacità della nostra società di affrontare i cambiamenti, ma come vedremo, non tanto il “cosa” ma il “come”. Di fronte a questo cambiamento quali sono i fattori che incidono e possono rappresentare quel valore aggiunto che può spingerci ad affrontare il futuro non con occhi diversi, ma con un diverso sguardo? cosa significa cambiare oggi? Cambiare muta della pelle come i serpenti per diventare più grandi senza cambiare la loro natura, oppure il cambiamento sta in una vera e propria metamorfosi come quella da bruco a farfalla? Quali sono le conseguenze di questa metamorfosi in termini di resilienza e di sostenibilità degli eco sistemi? Queste saranno le domande attorno alle quali si svilupperà la riflessione del Professor Federico della Puppa, da sempre impegnato sui temi dello sviluppo sostenibile.

Federico Della Puppa, dottore in economia, già Professore a contratto presso l’Università IUAV di Venezia, oggi svolge attività di carattere seminariale sui temi della sostenibilità, del cambiamento, della società circolare e dello Smart Land.  Dal 2014 è coordinatore scientifico del Centro Studi YouTrade e dal 2017 è membro del Comitato Scientifico dell’associazione Quinto Ampliamento. È autore e coautore di diverse pubblicazioni tra le quali: Dalla smart city alla smart land (Fondazione Fabbri Editore, 2013), La società circolare. Fordismo, capitalismo molecolare, sharing economy (Derive/Approdi, 2016), Smart City, Smart Land, Switch City (Zel edizioni, 2018).

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La pandemia sta accelerando cambiamenti potenzialmente profondi e duraturi. Gli impatti di questi cambiamenti sono di diversa natura (sociali, geopolitici, tecnologici, ambientali ed economici) e dimensione. L'economia globale sta affrontando probabilmente la peggiore recessione dai tempi della Grande Depressione. Come sempre le crisi vanno lette in modo differenziato seguendo un approccio sistemico. Accanto a risvolti negativi, queste crisi sono foriere anche di interessanti opportunità e importanti cambiamenti paradigmatici che, senza la pandemia, probabilmente avrebbero conosciuto un'evoluzione molto più lenta. Quali sono i risvolti (positivi e negativi) dei cambiamenti in atto sui modelli produttivi e di consumo? Quali sono gli effetti (positivi e negativi) di questi cambiamenti sul lavoro e i sui lavoratori? Cosa possiamo attenderci dai governi locali e dalle grandi organizzazioni in termini di politiche di sviluppo? Verso quali modelli socio-economici è probabile o auspicabile tendere in futuro? Quali saranno i pilastri di questi modelli? Queste saranno le domande attorno alle quali si svilupperà la riflessione del Professor Christian Marazzi, economista ed esperto sui temi della trasformazione dei modelli economici e del lavoro.

Christian Marazzi, dottore in economia, ha insegnato alla State University di New York e alle Università di Losanna e di Ginevra. Dopo aver lavorato come economista presso il Dipartimento della Sanità e della Socialità, ha insegnato socio-economia e sociologia del lavoro presso la Supsi, dove è stato responsabile della ricerca in campo sociale. E` autore di diverse ricerche e pubblicazioni sulle trasformazioni del lavoro e sulla finanziarizzazione dell’economia in epoca post-fordista.

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