Progetto

Video a 360 gradi per la formazione professionale

Il progetto mira a raccogliere e testare casi d’uso del video a 360 gradi (360°V) nella formazione professionale. L’ipotesi è che il video a 360°possa essere integrato all’interno di percorsi di formazione per supportare la comprensione, analisi e gestione di situazioni professionali caratterizzate da uno o più dei seguenti elementi: interdipendenza tra i membri coinvolti, attivazione affettiva e conduzione di procedure complesse.

donna medico con casco di realtà virtuale e manipolatori in mano su sfondo bianco. il concetto di condurre operazioni a distanza utilizzando le moderne tecnologie VR
Adobe Stock/Mikhaylovskiy

Il video a 360° è un video registrato con sistemi omnidirezionali o multicamera che catturano l’informazione video in tutte le direzioni contemporaneamente. Questa funzionalità tecnica permette di ridurre gli sforzi di editing video, soprattutto in situazioni in cui è necessario raccogliere più prospettive e punti di vista, come ad esempio situazioni professionali di gruppo (Harrington et al., 2018) o attività in classe (Theelen et al., 2019).

Un video a 360° può essere visualizzato senza attrezzature speciali, come ad esempio un computer, uno smartphone o un tablet. In alternativa, è possibile accedervi attraverso un visore (HMD) come in un'esperienza di realtà virtuale (VR). La fruizione in modalità VR offre un'esperienza immersiva che, se opportunamente progettata, può generare un elevato livello di coinvolgimento affettivo e motivazionale (Snelson & Hsu, 2020).

In un video a 360° gli utenti possono determinare liberamente la direzione in cui concentrarsi all'interno del video, e non sono vincolati al punto di vista del regista (Violante et al., 2019), utilizzando un mouse nella versione desktop o semplicemente ruotando la testa con un HMD. Questa caratteristica può fornire vantaggi di apprendimento, in particolare per i compiti di osservazione. D'altra parte, poter esplorare autonomamente un video significa anche che alcuni eventi possono essere facilmente trascurati (Ardisara & Fung, 2018). Ad esempio, quando si osservano situazioni complesse in cui si verificano più interazioni contemporaneamente, tale complessità e multidimensionalità potrebbe comportare un carico di lavoro mentale maggiore (Neng & Chambel, 2010) rispetto ad un video standard, influendo negativamente sui risultati dell'osservazione.

Un altro limite del video a 360 gradi, rispetto ad ambienti di realtà virtuale generata tramite computer, è il basso livello di interattività e di possibilità di movimento.

Per ovviare a tali limiti, un video a 360 gradi può essere trasformato in un video a 360 gradi interattivo (Matos et al., 2018). Tali video possono includere marcatori interattivi che permettono agli utenti di focalizzare la loro attenzione su dettagli rilevanti del video (Wallgrün et al., 2020). Inoltre, i video a 360° interattivi consentono agli utenti di accedere a contenuti aggiuntivi (Violante et al., 2019; del Molino et al., 2020), quiz (Argyriou et al., 2020), navigazione interattiva all'interno e verso altri video (Mendes et al., 2020) e strumenti di annotazione (Windscheid, & Will, 2018; Tan et al., 2020).

Metodo

La metodologia applicata è di tipo quanti-qualitativo.

Nella prima fase del progetto sono stati condotti diversi studi esplorativi, tramite interviste semi-strutturate, questionari e focus group a docenti di scuole professionali e formatori-trici di insegnanti con l’obiettivo di comprendere le possibili applicazioni del video a 360° per la formazione professionale e i valori aggiunti dal punto di vista didattico.

Le fasi successive del progetto prevedono

  1. la selezione di professioni e scenari per la realizzazione di 360°V
  2. la co-progettazione con gli insegnanti dei 360°V
  3. la loro integrazione in scenari didattici co-progettati con gli insegnanti, e
  4. le conseguenti sperimentazioni sul campo seguendo l’approccio della design-based research.

Saranno realizzate due iterazioni all’interno delle quali saranno analizzate variabili legate all’esperienza d’uso e al coinvolgimento (es. carico cognitivo, motivazione, senso di presenza) e all’apprendimento (es. esecuzione di procedure, qualità della osservazione e della (meta-)riflessione). Le misurazioni includeranno questionari e misure psico-fisiologiche (e.g. ECG).

Transfer nella pratica
Presentazioni