Passo 3: Determinazione delle finalità e degli interrogativi della valutazione

Nella terza fase si definiscono le finalità e si formulano gli interrogativi del processo di valutazione.  Le risposte agli interrogativi contribuiscono al raggiungimento delle finalità della valutazione.

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Le finalità della valutazione possono essere classificate in base alla funzione e all'uso previsto.

Sono distinguibili cinque funzioni:

  • La valutazione proattiva esamina se sussiste un’esigenza inerente all'oggetto della valutazione e se tale oggetto può essere realizzato con le risorse esistenti entro i tempi previsti.
  • Nella valutazione esplicativa, il concetto di un oggetto della valutazione viene verificato in funzione del rigore e della sua coerenza in rapporto alle esigenze e ai requisiti definiti.
  • La valutazione interattiva esamina i punti di forza e di debolezza di un oggetto della valutazione e quali potenzialità di ottimizzazione se ne possono derivare.
  • La valutazione documentale si concentra sui dati relativi agli indicatori chiave, dati che vengono regolarmente raccolti in modo standardizzato sul lungo periodo.
  • Nella valutazione dell'impatto si esamina in che misura gli obiettivi dell'oggetto della valutazione sono stati raggiunti e, se necessario, in che misura l’oggetto stesso ha contribuito al raggiungimento degli obiettivi.

Mentre le valutazioni proattiva ed esplicativa vengono effettuate prima del possibile inizio delle attività relative all'oggetto della valutazione, la valutazione interattiva si attua parallelamente ad esse, soprattutto nella fase di sviluppo di una prima implementazione o in una fase di riprogettazione. Le valutazioni documentali e d'impatto, invece, possono essere realizzate solo se le attività relative all'oggetto della valutazione sono sufficientemente avanzate.

La classificazione secondo la destinazione d'uso distingue tra un’impostazione orientata al miglioramento (creazione di una base informativa per l'ottimizzazione o la stabilizzazione), alla rendicontazione (dimostrazione della qualità nei confronti delle persone/istituzioni responsabili), a decisioni di principio (raccolta di dati per una decisione pro o contro l'attuazione/continuazione di attività relative ad un oggetto di valutazione) e generazione di conoscenze (generazione di nuove conoscenze di validità generalizzabile).

Se si combinano le funzioni e le destinazioni d’uso, si ottengono due ruoli della valutazione:

  • le valutazioni formative sono di solito interattive o esplicative e mirano a migliorare l’oggetto della valutazione.
  • le valutazioni sommative sono di solito proattive o documentali, oppure sono concepite per determinare l’impatto e mirano a rendere conto o a suffragare decisioni di principio.

Esistono forme ibride tra i due ruoli della valutazione, ma per assicurarne l'utilità e l'imparzialità è auspicabile che uno dei due ruoli abbia una chiara priorità. In quelle di lungo periodo, ad una prima valutazione formativa può far seguito una seconda sommativa al momento in cui le attività dell’oggetto della valutazione sono progredite.

Inoltre, i valutatori possono essere confrontati con finalità della valutazione dissimulate (ad es. del tipo marketing o legittimazione di una decisione già presa), la cui individuazione e chiarificazione costituiscono una sfida particolare.

Nell'elaborare gli interrogativi di valutazione, l'obiettivo è di determinare quali informazioni servano ai fruitori previsti per soddisfare le finalità della valutazione. Ciò avviene di solito in uno scambio tra valutatori, mandanti e stakeholder.

Un buon interrogativo di valutazione possiede le seguenti caratteristiche alle quali può essere utile orientarsi:

  • "focalizzato" (centrato su una parte specifica dell’oggetto della valutazione)
  • "aperto" (teso a chiedere in che misura qualcosa possa essere presente così da evitare risposte sì o no)
  • "realistico" (in relazione a questioni associate o che possono essere causate dall'oggetto della valutazione)
  • "chiaro" (formulato in modo comprensibile)
  • "empirico" (a cui si possa rispondere con dati)
  • "adattato alle risorse" (affrontabile con le risorse disponibili)
  • "utile" (in relazione agli interessi informativi degli stakeholder)

 

Si possono distinguere diversi tipi di interrogativi di valutazione:

  • Gli interrogativi descrittivi riguardano la descrizione delle condizioni e delle caratteristiche dell'oggetto della valutazione.
  • Gli interrogativi valutativi esaminano in che misura l'oggetto della valutazione soddisfa i criteri precedentemente definiti.
  • Gli interrogativi attributivi valutano in che misura cambiamenti o stabilizzazioni sono riconducibili all'oggetto della valutazione.

Diversi attori hanno spesso interessi variabili al riguardo della mela quale oggetto di valutazione. Di conseguenza una valutazione può fare riferimento a interessi informativi diversi e quindi perseguire scopi diversi. Mentre le aziende che si occupano della lavorazione, il commercio (all'ingrosso, al dettaglio, la vendita diretta presso il coltivatore) e i consumatori finali sono interessati principalmente al controllo di qualità e alla rendicontazione, per i produttori e i vivai è spesso più importante sapere come possono ottimizzare la coltivazione, l'allevamento e infine la mela quale prodotto finale. Ne risultano domande di valutazione molto diverse, come ad esempio.

- Qual è il rapporto tra la varietà di mele prodotte e l'ambiente in cui vengono coltivate?

- Qual è il loro rapporto con gli aspetti globali dell'ambiente e del consumo di risorse?

- Come si può ottimizzare la coltivazione delle mele in termini di costi?

- In che misura le mele soddisfano le esigenze dei consumatori?

- Quanto sono adatte le mele per l'ulteriore lavorazione (ad es. succo di mela, torta di mele)?